I LIBRI DEL GRANDEVETRO
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Ci siamo! E’ uscito MI RITORNI IN MENTE il primo volume delle “Opere” di Alberto Pozzolini pubblicate dal Grandevetro.
I Mi ricordo di Alberto Pozzolini sono sfacciatamente qualcuno di più dei 480 Je me souviens di Georges Perec che li hanno ispirati.
I ricordi, la memoria, prima forma d’arte e di storia. Alcuni argomenti tornano in maniera quasi preoccupante per l’autore, incomoda, minacciosa: il cinema, la scuola, il calcio, i libri, il teatro, i giochi di parole…e Milano (l’indice analitico rivela la ricchezza di questo libro). “Un filo rosso, scoperto e nudo, imbarazzante, che non so se mi guida o mi strangola”, nota Pozzolini nel Congedo, ma che nasce dalla voglia di sopravvivere di uno che è sempre rimasto bambino, cioè curioso della vita.
I ricordi, ovviamente, sono personali, ma tessono una rete che coinvolge e stimola il lettore, invitato a scoprire i legami misteriosi, le analogie, le catene illuminanti, e a riempire lo spazio bianco tra un ricordo e l’altro con i propri. Un’opera aperta insomma, che ogni lettore potrà completare con la propria memoria.
Alberto Pozzolini, Mi ritorni in mente, Edizioni del Grandevetro, pp. 250 con foto B/N, euro 15.
Potete ordinarlo e riceverlo a casa vostra scrivendo a ilgrandevetro@libero.it.
Si può anche sostenere il progetto dell’edizione delle Opere di Alberto Pozzolini con un contributo di almeno 50,00 euro, che dà diritto a ricevere i primi 3 volumi. Per il versamento utilizzate il Conto corrente postale 7325824 intestato Circolo “Il Grandevetro”; o il Bonifico bancario all’IBAN: IT52S0842537870000030381271- BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CAMBIANO- FILIALE DI FUCECCHIO, Beneficiario “ Circolo Il Grandevetro”. Specificate nella causale il motivo del versamento e datecene notizia via email.
Alberto Pozzolini, La nave di Wittgenstein, Il Grandevetro/Jaca Book 2002, pp. 236, Euro 10,00.
Le corde teatrali più autentiche risuonarono in due suoi testi, La Nave, del 1975, premio Riccione, e Wittgenstein, del 1997, che insieme costituiscono La Nave di Wittgenstein. Sono due «commedie», dice il frontespizio dell’ed. Santa Croce sull’Arno-Milano 2002. In realtà, per legami nascosti, fanno un’opera unitaria, misteriosa, crudele e disperata, in cui tutto l’armamentario delle buone intenzioni, delle ideologie e delle soteriologie, religiose e laiche, sono mandate al macello. I grandi miti della ragione, del progresso, della filosofia, della letteratura (cos’è?), dell’umana ricerca vengono distrutti dalle loro contraddizioni interne. Questa nave di Pozzolini è sorella di quella di D’Annunzio e premonizione della felliniana allegoria della società (1983). (Michele Feo)
Con tutte le persone e le cose con cui si fa della strada insieme si finisce per avere connivenza e confidenza, perfino a voler loro bene.
Michele Feo, Persone. Da Nausicaa a Adriano Sofri. Vol. I Donne, pittori, eroi, animali e gente senza storia; Vol. II Maestri e compagni. Il Grandevetro 2012, 2 Vol. indivisibili, pp. 906, XXXII tavole a colori, euro 30,00.
Edo Cecconi, Il rosso è rosso, Il Grandevetro 2010, pp. 182 + 3 tavole di Simonetta Melani, Antonio Bobò, Romano Masoni, Euro 10,00.
Raccolta degli articoli pubblicati sul Grandevetro dal 1985 al 2002.
Edo Cecconi metteva insieme desiderio di una vita sociale più giusta e nichilismo nell’esistenza individuale. Non era il solo. Non è il solo. Forse perché il nichilismo dà quel distacco e quella dose di critica che impedisce di trasformare il desiderio di cambiare in ipocrisia e autoinganno (Alfonso M. Iacono)
L’Arno è anche un fiume, Regia di Vittorio Togliatti, Musica di Luigi Nono, DVD in B/N 27’, Il Grandevetro / Vivavoce 2012. Insieme al Catalogo della mostra Questo è il mio fiume. Suggestioni memorie della storia dell’Arno, Santa Croce S/A 2012, pp. 100 grande formato a colori. Euro 20,00.
Ivan Della Mea, La città possibile, prefazione di Moni Ovadia, Circolo il Grandevetro / Jaca Book, 2012, pp. 366, Euro 19
Chiunque lo leggerà e sarebbe obbligo leggerlo per ogni Milanese che voglia capire la Milano da non bere e non bevuta, ma anche per ogni persona che anche da fuori voglia entrare nelle fibre intimamente umane che sotto stanno e sovra stanno alla Milano della moda, degli happy hour e del meneghinismo rozzo, straccione e razzista della Lega. Così come anche un solo verso in milanese di Ivan sa rivelare l’anima della lingua bassa e nobile del sommo Porta, allo stesso modo questo viaggio-diario nella nostra Milano, composto di articoli scritti da Ivan sull’Unità nello spaccato di un lustro cruciale, quello che precede cronologicamente la discesa in campo, ce la racconta nel suo esistere corale e individuale a partire dall’angolo visuale dell’Arci Corvetto per allargarsi agli orizzonti noti e inediti degli itinerari topografici e antropologici, botanici e zoologici. Lo sguardo di Ivan insieme intenso e minuto non tralascia nulla. Spazia dalla visione dell’umanità più autentica che si incarna nella nobiltà di “classe” di un pensionato o della vedova leale di un compagno operaio che non c’è più, alla cosità delle deiezioni inquinanti e puteolenti, dalla maestà di un vecchio cane che è esempio di bon ton per gli intemperanti giovanotti della sua specie, all’inciviltà della spazzatura vile e indifferente, dallo svacco disperato di una tossica al virgulto di verde di un piccolo buon provvedimento politico che sembra aprire uno spiraglio alla città possibile. Ivan percorre il tempo, lo spazio, gli spazi, e persino gli intersizi della nostra città europea soi disant con un osservazione densa degli sfregi grandi e piccoli che le vengono inferti, delle ingiustizie di ogni calibro disseminate con dovizia da speculatori, furfanti e politici indegni, ma non cessa mai di cercare con caparbia la città possibile, le gesta di chi si oppone, di chi si mobilità per non cedere, per resistere. (dalla Prefazione di Moni Ovadia)
Per le altre proposte vedi qui www.ilgrandevetro.it/pubblicazioni/
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