Sono Ibrahim dal Gambia,
ho 21 anni e sono in Italia da quasi tre anni con Massimo Biancalani, un uomo che mi ha tenuto come suo figlio e che mi sta facendo realizzare i miei sogni. Un uomo che sta combattendo per la libertà degli immigrati sia di giorno che di notte, un uomo che merita rispetto e onore perché la sua ricchezza è dentro di lui. Perché ho detto dentro di lui? Perché alcune persone pensano che essere ricco è avere soldi o spendere soldi. Io dico di no: essere ricchi o poveri è qualcosa che hai in cuore, non in tasca o nel conto bancario.
Se parliamo di Mimmo Luccano, quando ho sentito la sua storia a Riace, mi sono sentito così male e ho paura che fanno la stessa cosa anche a Massimo, ma, se fossi sotto la sua scarpa con questa condizione, mi alzo e sono più forte di prima. Voglio dire a tutti e due, Massimo e Mimmo, che voi dovete sapere e credere che quando le persone vi gettano delle pietre, è perché siete un buon albero pieno di frutti. È perché vedono un buon raccolto in voi. Non dovete scendere al loro livello gettandogli indietro le pietre, quello che dovete fare è restituirgli i frutti in modo che i vostri semi possano ispirarli a cambiare il loro modo di vivere.
Questo nuovo mondo dovrebbe essere il mondo in cui i forti non sfrutteranno i deboli, i cattivi non sfrutteranno il bene, dove i poveri non saranno umiliati dai ricchi. Sarà il mondo in cui i bambini dell’intelletto, della scienza e delle abilità serviranno alla comunità per rendere la vita più facile e più bella. E non agli individui per guadagnare ricchezza.
Questo nuovo mondo non può essere il mondo degli umiliati, degli infranti, ma il mondo delle persone libere e delle nazioni uguali in dignità e rispetto per l’uomo. Dobbiamo dimenticare le nazionalità e i colori e pensare all’umanità, perché è l’unica cosa che può portare il mondo ad avere pace ed uguaglianza. La povertà non è solo una mancanza di denaro, ma soprattutto non avere la possibilità di realizzare il proprio pieno potenziale come essere umano. Il razzismo è l’ultima ignoranza, perché mette in relazione il “sé” con il corpo invece che con la coscienza – consapevolezza, limitandosi solo al corpo. E’ come giudicare un uomo con la sua tuta spaziale invece che con l’interiorità della persona. La religione incoraggia alcuni valori molto importanti. Perché una società sia felice e abbia successo, i suoi membri devono condividere valori comuni. Alcuni di questi valori sono: amore, onestà, perdono, buona amministrazione, gentilezza, disponibilità, coraggio, giustizia, rispetto per gli altri e l’ambiente e infine libertà e uguaglianza per tutti.
Vicofaro e Riace ci rappresentano, perché sono diversi, sono luoghi “umani” nella loro scelta di accoglienza. Quando ho detto “diversi”, non significa che siamo i migliori o migliori degli altri. No, è solo che siamo speciali, siamo sempre vincitori e resteremo vincitori perché abbiamo Dio dalla nostra parte. Per natura gli esseri umani cercano modi per dare senso e significato alle loro vite e al loro mondo. Un modo che dà significato è attraverso il racconto delle nostre storie. Le storie ci connettono, insegnano e ci avvertono di non dimenticare!!!!
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