Quando Mino telefonò per chiedermi di andare a Volterra era l’estate del millenoventosettantasei e noi non ci conoscevamo…Lui aveva avuto il mio telefono da un operatore teatrale perché cercava un attore con cui condividere ed elaborare un progetto…Io non ero riuscito a trovare una scrittura estiva e così pensai che forse, chissà…E poi faceva caldo e a Firenze si boccheggiava; magari a Volterra tirava ancora quel bel vento che ricordavo…Montai sulla errequattro rossa e a mezzogiorno poco più feci il mio ingresso nella casa del Trafeli e della sua famiglia…Ancora non lo sapevo ma ci sarei rimasto quasi un mese, lavato, stirato, nutrito e, soprattutto, intrigato dal progetto di andare in scena in una veste che non mi avrei mai creduto di voler essere : un attoreoggetto !…E , a mia volta, riuscire a condurre l’artista scultore a divenire personaggio portandomelo in scena…
Fu un mese fatto di chiacchiere, discussioni, tentativi, simpatie e intolleranze che noi chiamavamo le Prove ma che furono soprattutto un faticoso procedere per arrivare a farsi complici l’un con l’altro… E fu proprio questa trovata complicità che ci permise di scambiarci i nostri diversi linguaggi professionali riunendoli in una ulteriore espressione artistica che ancora oggi non saprei come chiamare. Scultura ? Teatro ?…Mah…
Finché, un bel giorno, siamo andati in scena in una serata ventosa a Volterra e poi, dopo, anche in giro per luoghi diversi mentre l’estate si faceva sempre più calda…E dopo ancora è arrivato l’Autunno ed io sono stato di nuovo scritturato… Con Mino, nel salutarci, eravamo veramente soddisfatti, allegri e contenti di quello che avevamo combinato…Così ci siamo detti che la prossima estate ci avremmo riprovato… Di sicuro ! ha detto lui… Ti chiamo.. ho detto io… Ma poi è successo che non è successo… Ma che bello che sia successo almeno una volta !…
Commenta per primo