Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Danze ingenue di piccioni sparuti
popolano il giardino vuoto, mentre
la fila impazza. L’umanità scortica
coi carrelli l’attesa – clangore che strina l’asfalto –
della palingenesi sociale nella spesa.
La parola clandestina scivola via dalle maschere,
zampilla, fonte fresca su boccioli
già appassiti, c’è chi ride e chi vocia.
Nessuno ha fretta, ci si scalda al vino
di una processione consentita,
pochi davvero hanno gli occhi tuffati
nel telefonino.
La natura è verde di primavera,
le cornacchie stanano i semi dal silenzio
accanto alla fila della specie umana.
«D’estate – uno ricorda ad alta voce –
si fa la coda per andare al mare
in macchina, col caldo, e si sopporta».
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