Al tempo del coronavirus: SONETTO di Decio Macca

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo Sonetto caudato

 

Si chiudono i parchi, riaprono le chiese.
Si può pregare, ma l’aria e il sole
per la salute delle persone sole
sono vietate nel nostro Belpaese.

Attento a calcar i prati con le suole,
le verità sui passi son pretese:
si rischia la galera per un mese
anche senza calpestar l’aiuole.

Questo virus speravo ci guarisse
per sempre dalle favole de’ preti:
che per loro fosse l’apocalisse,

che svanissero come odor di peti.
Ma le paure, quelle vecchie e fisse,
co’ santi si curano e i dogmi vieti
di risorti profeti.

Milan, invoca la bela Madunina,
che per il Covid basta l’aspirina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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